24 ore di gioia, emozione, lotta, stanchezza, brividi… difficile descrivere il fascino della 24 ore di SPA, la gara di durata per vetture GT più celebre al mondo.
Proprio sul mitico tracciato belga arriva per Stefano Costantini il podio più bello di tutta la sua carriera, senza dubbio il più sudato ed esaltante, quello che non si dimentica.
Stefano conquista infatti il secondo posto nella classe AM sulla Lamborghini Huracán GT3 di Target Racing in equipaggio con Alberto Di Folco, il francese Sylvain Debs e il belga Bernard Delhez.
La classicissima ha richiamato ben 63 vetture di tredici case: Ferrari, Bentley, Audi, Aston Martin, BMW, Mercedes, Porsche, Lamborghini, McLaren, Jaguar, Lexus, Honda, Nissan. Le migliori vetture GT al mondo pilotate dagli specialisti delle lingue distanze si sono sfidate a SPA: anche e soprattutto per questo il podio di Stefano Costantini ha un valore ancora più grande.
Non sono mancati i momenti di difficoltà per Stefano che tra i quattro piloti è quello che è stato in macchina più di tutti (circa 9 ore), ma la tenacia, le capacità di guida e la ottima preparazione fisica gli hanno permesso di superare tutti gli ostacoli che gli si sono presentati davanti e ottenere, come sottolineato all’inizio, il podio più bello e importante di tutta la sua carriera agonistica. Un risultato sportivo di grande prestigio che proietta Costantini nell’olimpo dei piloti che contano nel Gran Turismo.
Stefano Costantini
“Di solito si tengono i ringraziamenti per la fine, io invece questa volta voglio iniziare ringraziando di cuore tutti i ragazzi del team Target Racing, i miei compagni di avventura Alberto, Bernard e Silvan che hanno guidato alla grande, il mio manager Roberto Tanca che non mi ha mai fatto mancare la sua fiducia, il mio preparatore atletico e fisioterapista Luca Zanda, tutti gli sponsor che mi sostengono e gli amici e tifosi che non mi hanno fatto mancare mai il loro appoggio… e perché no, ringrazio anche la nostra Lambo che in 24 ore non ci ha mai dato un problema tecnico! Questo è il podio più bello del mondo, un podio che voglio dedicare a mia nonna che sicuramente mi ha guardato da lassù e che in qualche modo mi ha spinto a non mollare mai, a volere questo risultato più di qualsiasi altra cosa.
Tra l’altro è toccato proprio a me partire e sin dalle prime fasi sono stato attentissimo ad evitare pericolosi contatti per non compromettere la gara da subito. Dopo i primi giri di assestamento, ho subito iniziato a prendere il ritmo recuperando alcune posizioni prima di lasciare la macchina ai miei compagni.
Sono felice di essere inoltre di essere stato il pilota della squadra che ha girato più di tutti, circa 9 ore, significa che il team e i miei compagni riponevano una grande fiducia in me. Lo stint più duro in assoluto è stato un triplo stint notturno, proprio in corrispondenza di un grave incidente all’Eau Rouge che ha coinvolto la Bentley in quel momento guidata da Andy Mayrick e la Lamborghini Huracan con Jurgen Krebs al volante. Lo scontro è stato violentissimo e ci ricorda la pericolosità di questa competizione: per fortuna Andy e Jurgen se la sono cavata con diverse fratture ma non sono in pericolo di vita.
La direzione ha deciso di interrompere la gara e per un’ora siamo rimasti fermi in pista sul rettilineo di arrivo alle 4 di notte, con temperature molto basse che hanno messo in crisi più di un pilota.
Non è stato facile mantenere la concentrazione e non farsi prendere dalla stanchezza in quel frangente: devo dire che la preparazione fisica specifica per una gara del genere mi ha aiutato molto. Poi sono ripartito e l’adrenalina ha subito iniziato a circolare in corpo, tanto che ho dormito per solo 2 ore nella mattinata di domenica.
Io e Alberto avevamo inoltre la responsabilità di girare forte e spingere il più possibile. È uno orgoglio per me essere stato molto veloce in pista senza avere mai commesso un errore in circa nove ore di guida!
L’unico brivido lo abbiamo corso a circa dieci minuti dalla fine, quando abbiamo rischiato che uno pneumatico esplodesse e il secondo posto fosse a rischio, anche se avevamo oltre tre giri di vantaggio sui terzi.
Non ho parole per descrivere le emozioni che ho provato quando sono salito sul podio e ho visto tutti i tifosi di sotto che ci applaudivano… Torno a casa avendo vissuto una esperienza che mai dimenticherò e che spero di potere ripetere anche il prossimo anno!”