Stefano Costantini torna a casa molto amareggiato dopo la gara in Ungheria, dove colleziona purtroppo due ritiri, il primo a causa di un problema tecnico e il secondo per una paurosa uscita di pista, per fortuna senza conseguenze per il pilota anche se la macchina risulta estremamente danneggiata.
Eppure il weekend al Hungaroring era iniziato bene, con Stefano in palla sin dalle prove libere, tanto che l’equipaggio formato dallo stesso Stefano Costantini e Alberto Di Folco era molto ottimista per la prima delle due gare.
In gara 1 tocca a Di Folco partire per prima e Alberto lotta con tenacia per le prime posizioni, ma nel fare questo entra in contatto più volte con alcuni avversari, tra l’altro andando in testacoda, vittima di una dura entrata in curva 1.
Dopo il cambio pilota, Stefano entra in pista e subito mette a segno il giro più veloce dell’equipaggio, ma si accorge che qualcosa non va nella Lambo. Qualche giro più tardi i timori di Stefano diventano realtà: uno dei braccetti della sospensione, troppo sollecitato nella prima parte di gara, cede di schianto e Costantini non può fare altro che tornare lentamente ai box.
Stefano ripone dunque tutte le speranze in gara 2: dopo una partenza guardinga, proprio per evitare contatti che hanno compromesso la prima prova, Stefano si colloca in tredicesima posizione assoluta e sesta di classe, con la possibilità di rimontare nel corso della gara e puntare al podio di classe. Dopo pochi giri ecco però il colpo di scena: la direzione gara decide di fare entrare la safety car a causa di un contatto. L’Audi che precede Stefano si accorge del cartello appena esposto dai commissari e rallenta improvvisamente. Stefano invece, che solo aveva avuto modo di vedere una bandiera gialla e forse con la visuale parzialmente ostruita dalla stessa Audi, non si accorge del cartello della safety che era stato esposto solo qualche attimo prima. A quel punto Stefano si ritrova L’Audi in piena traiettoria e per non centrarla scarta sulla propria destra, perdendo però il controllo della Lambo che, a causa dell’effetto pendolo, sbatte con violenza prima sull’Audi e poi sul muro di contenimento. Per fortuna nessuna conseguenza fisica per Stefano, se non qualche livido e un gran spavento.
Stefano Costantini
“Sono molto amareggiato e dispiaciuto per quanto successo. Chi mi conosce sa che presto sempre molto attenzione ad ogni fase di gara e non rischio mai oltre il dovuto. In questa occasione non mi sono affatto accorto del cartello esposto dai commissari di percorso che indica la safety car, ma solo di una bandiera gialla in una curva precedente il contatto dove esso non c’era. Il fatto che io non abbia visto il cartello è dipeso probabilmente da una serie di fattori: in quel momento in pieno rettilineo ero piuttosto vicino all’Audi e nello stesso tempo ho gettato l’occhio sugli specchietti retrovisori per controllare chi mi inseguiva. La sfortuna ha voluto che questa combinazione mi impedisse di vedere il cartello esposto proprio in quel momento, cartello che invece è stato visto dall’Audi che ha dunque rallentato in piena traiettoria. Ho tentato il tutto per tutto spostandomi a destra, ma ho perso il controllo della vettura e ho sbattuto con violenza. Questo incidente davvero non ci voleva, anche perché dopo quello che era successo in gara 1 sono stato bene attento in tutte le fasi della partenza di evitare rischiosi contatti. Oltre al danno la beffa: la direzione mi ha inoltre inflitto dieci posizioni di penalità in griglia per la prossima gara. Sono davvero senza parole: spero solo che i ragazzi di Target Racing, a cui va la mia stima e il mio ringraziamento, riescano a sistemare le macchina per il prossimo appuntamento in pista.”